Come spesso avviene quando si riflette sui benefici apportati all’uomo dalle nuove tecnologie, si giunge ad una netta divisione di pensieri: da un lato i conservatori e dall’altro i progressisti.

Nel mondo dell’editoria, un dibattito sollevato dalle nuove tecnologie digitali, con la sempre maggiore diffusione degli e-book, è senza dubbio quello sulla centralità o meno del libro cartaceo come supporto alla lettura.
Dalla nostra esperienza personale, pur nella convinzione dell’indispensabilità del progresso, riteniamo che nessuno dei due formati prevarrà mai sull’altro e che entrambi saranno anche in futuro indispensabili.

La “differenza” sarà data più dall’uso che uno intende farne, che da una questione meramente ideologica.
Immaginiamo, ad esempio, di dover cercare, in un libro di 200 e più pagine, un brano, una frase o un inciso.
La “immediatezza” della funzione “cerca” di un ebook-reader o di un personal computer favorirebbe indubbiamente la forma digitale.
Se, viceversa, ci trovassimo sotto l’ombrellone al mare, o comodamente seduti sul divano di casa nostra, la scelta cadrebbe sull’edizione cartacea, sia perché, al sole, molti lettori, ne rendono difficile se non impossibile la lettura, sia per altri motivi pratici (impossibilità di ricaricare la batteria, buone probabilità di furto dell’ebook-reader, ecc.).

Nell’impossibilità di stabilire la predominanza dell’una o l’altra forma, l’industria editoriale ha riservato agli e-book uno spazio di mercato distinto e parallelo rispetto a quello tradizionale.

Ma voi lettori…. che ne pensate?
E che esperienza avete in merito?

Attendiamo, curiosi, di conoscere la vostra opinione.